Dalle trasformazioni del digitale sfide e opportunità per l’editoria.
Facebook & Co. conquistano la pubblicità, principale fonte di entrate delle imprese editoriali. E contano su bacini d’utenza immensi. Ma è necessario che rispettino le stesse regole di tutti gli altri operatori del Web. L’analisi di Giancarlo Vergori, presidente Fedoweb
Il Presidente Fedoweb Giancarlo Vergori
Sono in arrivo importanti novità, sotto il profilo regolatorio e di prospettive di business , dall’Unione Europea con rilevanti impatti sullo scenario media italiano.
L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, cui è Fedoweb è associata, oltre alla consueta attività di controllo sui contenuti della pubblicità, interviene ora anche nei confronti della cosiddetta “pubblicità comportamentale online” o meglio conosciuta come OBA ( “online behavioural advertising”).
Fedoweb, da sempre attiva nel promuovere l’uniformità di regole fra tutti gli attori dello scenario competitivo web, ha preso parte all’indagine conoscitiva indetta da Agcom sullo sviluppo delle piattaforme digitali e dei servizi di comunicazione elettronica, presentando una serie di osservazioni e proposte.
La normativa che regola il diritto d’Autore risale al 2001 (direttive Infosoc e Ipred) ed è stata implementata in modo difforme nei 28 Paesi membri. Quando è stata concepita, Facebook e Youtube non esistevano e i cittadini non avevano in tasca un dispositivo per accedere e condividere i contenuti.
Abbattere le barriere fra gli Stati e tutti quegli gli ostacoli alle attività online che bloccano l’accesso ad una vasta gamma di beni e servizi da parte dei cittadini. E’ questo l’obiettivo che si pone la Commissione Europea con la creazione del mercato unico digitale europeo, il Digital Single Market, al posto degli attuali 28 mercati nazionali.
